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Anatra ripiena di zucca e castagne con cipolle caramellate al timo e salsa alla melagrana

by Col Cavolo

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Immaginatevi una famiglia in cui il pranzo della domenica non esiste.
Fatto?
Ok, ora immaginatevi una famiglia in cui i “piatti della tradizione” non vengono preparati mai.
Fatto?
Bene, adesso immaginatevi una domenica in cui la famiglia non è praticamente mai a casa.
E immaginatevi che la sfida dell’Mtc (grazie a Patrizia, che ha vinto la sfida sui croissant) sia sul pollo farcito.
Ma non farcito e basta.
No.
Harakiri del pollo, cosce lussate, mani dove non batte il sole per cercare di capire da che parte si apra il pennuto, squartamenti che manco Jack è arrivato a tanto per poi rimpinzare e ricucire la preda con un punto croce perfetto più che sulla tela aida.
Ah, alla fine viene proposto senza ali, così non vola via.
Il giorno dell’annunciazió poi sono andata a pranzo da mia nonna “sai che sfida c’è ‘sto mese?! Il pollo ripeno! Ti rendi conto?”
“Eh, fai presto, fai il ripieno, ma mettici la mortadella così viene buono”
“Si e come lo disosso?”
“Guarda che li vendono giá pronti!”
Ecco.
Per dire.
Mi sono preparata all’evento allenandomi su un pollo (seguirà video esplicativo appena riuscirò a finire il montaggio) che, per sfortuna sua è capitato tra le mie mani.
Tutto è filato liscio più o meno: squartato, farcito, cucito e cotto.
P-e-r-f-e-t-t-o.
Ovviamente manco l’ho fotografato per la paura.
Poi peró è arrivato il fatidico giorno: l’anatra day.
Ero pure presa bene per il disosso della creatura, ormai mi sembrava un gioco da ragazzi!
Ma ho dovuto aggiungere un altro punto alle certezze della vita: l’anatra non è facile come il pollo.
Ah, ed è esplosa in cottura.
Non completamente eh, ma si è rotta la pelle ed è uscito un po’ di ripieno.
Ovviamente perchè ho deciso di farcirla a bomba, a differenza del pollo, ma vi metterò le proporzioni giuste del ripieno.
Non voglio essere responsabile dell’esplosione del vostro pennuto, solo io sono la polla che rischia nel piatto finale!

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Anatra ripiena di zucca e castagne con cipolle caramellate al timo e salsa alla melagrana

Ingredienti:
1 anatra eviscerata di circa 1,5kg
3 carote
1 cipolla dorata*
erbe aromatiche (salvia e rosmarino)
burro
1 bicchierino di Porto rosso

Per il ripieno:
350g di purea di zucca cotta*
1 uovo
4 cucchiai di pangrattato (anche meno, dipende da quanto è bagnata la zucca)
Sale
Pepe
150g di castagne lessate e pulite

Per le cipolle caramellate al timo:
2 cipolle bianche
2 cucchiai di olio evo
4 cucchiai di aceto di mele
2 cucchiai di zucchero
1 bicchiere di acqua
2 rametti di timo fresco
Sale

Per la salsa alla melagrana:
1 melagrana matura
3 cucchiai di liquido di cottura dell’anatra
2 cucchiaini di amido di mais

Preparazione:
Innanzitutto preparate l’anatra.
Sfiammate le piume rimaste, quindi lussate le cosce al livello dell’anca.
Successivamente, tenetela supina con il petto verso di voi ed eliminate la forcella, dopo averla liberata dalla carne con il coltello.
Ruotate nuovamente l’anatra, con il petto a contatto con il tagliere, ed incidete la spina dorsale dal collo fino alla coda.
Aprite a libro l’anatra.
Iniziate a separare la cassa toracica dalla polpa, raschiando con il coltello attaccato alle ossa, delicatamente, dal collo e partendo dall’esterno, verso il petto.
Eliminate anche l’osso lungo della forcella, sempre raschiando la carne dall’osso con il coltello.
Tagliate le ali all’altezza dell’articolazione, quindi rimuovete il resto dell’ala, eliminando l’osso, e spingete la pelle delle ali verso l’interno della cavità formatasi.
L’anatra è disossata.
Preparate il ripieno.
In una ciotola mescolate la purea di zucca con l’uovo, il pangrattato e regolate di sale e pepe. Aggiungete le castagne, mescolate il tutto e versatelo sull’anatra.
Chiudete l’anatra e cucite la pelle con un filo di cotone, quindi bloccate le zampe con spago da cucina.
Avvolgete l’anatra in un foglio di carta da forno bagnata, poi un un foglio di alluminio, quindi chiudete il tutto a caramella e lasciate riposare in frigorifero per un paio d’ore (o tutta notte, se la preparate il giorno precedente).
Accendete il forno a 180° e, in una teglia capiente, versate 3 cucchiai di olio evo, le carote pelate e tagliate a pezzi e la cipolla affettata.
Nel centro posate l’anatra con la cucitura verso il basso, quindi cospargetela con qualche ciuffo di burro ed infornatela.
Dopo 15 minuti irrorate l’anatra con il porto rosso e lasciatela cuocere.
Dopo 10 minuti bagnate nuovamente l’anatra con il liquido di cottura.
Lasciate cuocere l’anatra per 1h e 40 minuti bagnandola spesso e girandola a metà cottura.
Mezzora prima del termine della cottura dell’anatra preparate il contorno.
Affettate sottilmente le cipolle, quindi fatele saltare qualche minuto in una padella con olio evo.
Aggiungete l’aceto di mele, lo zucchero, l’acqua, il timo, regolate di sale e coprite la padella lasciando cuocere le cipolle a fuoco bassissimo per 25 minuti aggiungendo acqua all’occorrenza.
Una volta pronta l’anatra, sfornatela e lasciatela riposare.
Nel frattempo preparate la salsa alla melagrana.
Fate rotolare la melagrana sul piano di lavoro pressandola con le mani.
Tagliatela a metà e spremetela utilizzando uno spremiagrumi.
Mettete in un colino i semi rimasti e pressateli con il retro di un cucchiaino per ricavare tutto il succo.
Trasferite il succo di melagrana in un pentolino con il liquido di cottura e l’amido di mais stemperato bene per evitare la formazione dei grumi.
Lasciate cuocere la salsa, mescolandola ogni tanto, finchè si sarà ridotta di volume (circa la metà) e addensata.
Servite l’anatra con la salsa di melagrana e le cipolle caramellate al timo.

*potete cuocere la zucca al forno e schiacciarla con una forchetta, oppure ridurla in cubetti, coprirla con acqua, alzare la fiamma al massimo e continuare a mescolarla (da quando l’acqua bolle) finchè si sarà asciugata l’acqua e risulterà una purea disomogenea, quindi frullarla con un frullatore sa immersione.

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E le foto del procedimento

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Con questa ricetta quindi partecipo all’MTC n° 51: Il pollo ripieno

Se rifai qualche mia ricetta, taggala su instagram con @col_ph o #colcavolo.

10 commenti

Chiara 26 Ottobre 2015 - 1:25

Le foto sono bellissime e la ricetta sicuramente intrigante .
Un saluto , Chiara

Reply
Col Cavolo 27 Ottobre 2015 - 10:26

Ciao Chiara,
benvenuta e grazie mille 🙂
A presto!

Reply
Flavia (Elisa Baker) 26 Ottobre 2015 - 11:43

Direi che nonostante l’inconveniente dell’esplosione (che così la prossima volta sai cosa NON fare 😉 ) ti è uscita fuori una signora ricetta e spero sia il preludio all’inizio di qualche bella domenica tradizionale in famiglia…tipo una volta al mese (mi hai dato l’idea per esempio)!! Buon inizio settimana

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Col Cavolo 27 Ottobre 2015 - 10:29

(Ma se non l’avessi scritto, non si sarebbe vista l’esplosione! eeeeh…)
Siamo una famiglia fuori dagli schemi, preferiamo vagare e mangiare qualcosa di tipico a destinazione, piuttosto che passare ore a tavola 🙂
Però ci siamo sbafati l’anatra senza nemmeno pensarci!
Grazie mille e buona giornata a te

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Giulietta | Alterkitchen 26 Ottobre 2015 - 18:09

Eh eh, anche io ho toppato con le quantità del ripieno (esagerando un filino) e anche a me un po’ ha ceduto.. ma era di un buono che gliel’ho perdonato, e io ho imparato a non fare la sborona 😀

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Col Cavolo 27 Ottobre 2015 - 10:30

La cosa bella è che ne avevo messo meno, poi mi sembrava un po’ vuota ed ho aggiunto altro ripieno prima di cucirla completamente!
Anche io ho perdonato l’anatra per l’esplosione, alla fine ne è valsa la pena.
E sì, basta fare le sborone! 😀

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Patty 30 Ottobre 2015 - 23:17

Non ho capito come sarebbe esplosa l’anatra. Ho immaginato scene apocalittiche con forno tappezzato di brandelli di ripieno come nella migliore tradizione delle comiche mute. Poi guardo le foto e vedo delle rondelle farcite alla perfezione e presentate con grazia. Una cosa di cui mi sono convinta dopo questa sfida, è che le blogger hanno la propensione all’autocritica più devastante. Ma credo che sia una strategia per sorprendere il lettore quando poi viene mostrato il risultato del proprio lavoro. In questa sfida, tutti, ma proprio tutti si sono pianti addosso finendo poi col presentare delle robe da altro pianeta. Esattamente come hai fatto tu. Sono cose che destabilizzano eh….solo che adesso, arrivata a quasi 100 ricette, ho imparato a schivare le esagerazioni.
Restiamo invece su una ricetta splendida, di grande eleganza e dal sapore intenso di autunno.
La salsa di melograno è perfetta per smorzare la dolcezza della zucca con la freschezza di una acidità deliziosa. Spero che non ti perderai d’animo e che vorrai rifarlo, magari più avanti per sorprendere ancora i tuoi cari.
Brava Nicol, un abbraccio, Pat

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Col Cavolo 30 Ottobre 2015 - 23:35

É esplosa nel senso che la pelle in superficie si è crepata e usciva il ripieno a mo’ di vulcano.
Per me era una tragedia, l’avrei voluta fotografare intera e poi a fette, ma nulla.
La soddisfazione nell’addentare le cosciotte peró è stata tanta, anche se ho pranzato da sola.
Assolutamente sarà un piatto da ripetere, anche perchè ora il nonno mi ha affilato un coltello per disossare!
E tutto ovviamente è accaduto solo grazie a te!
Non avrei mai pensato di trovarmi un pomeriggio con le mani immerse in ossicini vari.
Un abbraccio forte e grazie ancora per questa sfida!

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alessandra 1 Novembre 2015 - 14:47

Nicole, posso dirti che sono orgogliosa? e che per me tu la sfida l’hai vinta, decidendo di partecipare? Perchè temevamo le defezioni delle “giovani”, di chi è cresciuto con una concezione della cucina che oggi prescinde da questi approcci diventati inutili: in fondo, come dice tua nonna :-), il pollo te lo fai disossare. Invece,vederti in gara mi ha gonfiato il cuore di orgoglio e anche di tenerezza. Perchè qui si vede il vero amore per la cucina, si vede la grinta di chi vuole mettercela tutta,l’intelligenza di chi sa di dover esplorare tutte le strade, per poter scegliere consapevolmente la propria. Gli abbinamenti sono da par tuo, in un piacevole bilanciamento fra palato e vista e l’esecuzione è impeccabile: i difetti li hai visti tu 🙂 Bravissima!

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Col Cavolo 10 Novembre 2015 - 11:04

Anche io un po’ sono orgogliosa di me stessa (posso dirlo?)
Purtroppo è vero, i giovani ora hanno una concezione della cucina un po’ deviata.
Però io adoro le sfide e questa l’ho affrontata con il coltello tra i denti 🙂
Grazie davvero! 🙂
Un abbraccio forte

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