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Una trippa (quasi) tradizionale

by Col Cavolo

Ah la trippa.
La amo, un comfort food (sì, un altro!) invernale a cui riesco difficilmente a rinunciare, soprattutto se la trovo pronta, dalla nonna.
Non l’ho mai preparata, ma mi sto facendo una cultura dei piatti più o meno tradizionali.
Ecco che lei (no, non la nonna. La trippa!) doveva entrare dritta tra le ricette spuntate della mia “to do list” culinaria.
Semplicissima da preparare, un po’ tanto lunga, ma se ne preparerete una pentola piuttosto grossa, potrete anche surgelarla ed averla sempre disponibile nelle serate fredde.
Ve la propongo solo oggi perchè do il mio contributo al Calendario del cibo di AIFB, essendo la giornata nazionale della trippa.
L’ambasciatrice di oggi è Sabrina.

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Una trippa (quasi) tradizionale

Ingredienti:
1kg di trippa pulita e tagliata a strisce
5 cipollotti piccoli
1 cipolla dorata
500g di carote
1 gamba di sedano (senza foglie)
4 cucchiai di conserva di pomodoro (io l’Ortolina)
erbe aromatiche a piacere (io rosmarino, timo, alloro, basilico)
4l di brodo vegetale
olio evo
sale
pepe

Preparazione:
Innanzitutto lasciate a bagno la trippa, quindi lavatela bene e scolatela.
Tagliate a pezzi piccoli i cipollotti e la cipolla.
Tritate alla julienne le carote ed a piccoli cubetti il sedano.
In una pentola molto capiente fate soffriggere i cipollotti e la cipolla in 6 cucchiai di olio evo.
Quando saranno dorati, aggiungete le carote ed il sedano e fateli saltare un paio di minuti.
Aggiungete anche la trippa ed unite la conserva di pomodoro.
Coprite tutto con il brodo vegetale, le erbe aromatiche sminuzzate e regolate di sale e pepe.
Portate ad ebollizione il tutto, quindi abbassate la fiamma e fate cuocere la trippa per almeno 6 ore.
Se dovesse asciugarsi il liquido, aggiungetene altro.
La trippa sarà pronta quando si infilzerà senza problemi e risulterà morbida in bocca.

Nota:
Più la riscalderete o la farete cuocere, più diventerà buona.

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8 commenti

sabrina 29 Marzo 2016 - 10:41

Grazie di aver contribuito. Hai donato una modernità fresca e giovane ad un piatto tradizionale e “pesante”. il look, i colori, le foto e la variante in ciotola…grazie veramente!

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Col Cavolo 28 Aprile 2016 - 10:47

Grazie mille a te Sabrina!
La adoro e non potevo evitare di partecipare a questa giornata 🙂

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Patalice 29 Marzo 2016 - 13:28

…era proprio piatto tipico che la SuperNonna preparava d’inverno, in quantità industriale, per tutti…
io ammetto che da bambina mi faceva schifo [anche se del cibo non si dice…] oggi la assaggerei volentieri

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Col Cavolo 28 Aprile 2016 - 10:48

Ecco, io invece l’ho sempre mangiata!
Poi sono quella che è cresciuta mangiando il bagoss e scansando la ciotola del latte con i cereali (alle elementari) per mangiare le highlander al pepe nero con la crescenza.

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cristiana 29 Marzo 2016 - 21:34

Non ti facevo tipa da trippa! 😀 Grazie mille

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Col Cavolo 28 Aprile 2016 - 10:50

E invece, la amo!
La mangerei tutti i giorni in inverno, mi scalda ed è una sorta di comfort food buonssimo 🙂

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Monica 31 Marzo 2016 - 10:10

Ma se ti dico che non l’ho mai mangiata mi picchi?
Non so, io ed il quinto quarto cozziamo spesso, poi il mio naso e stomaco delicato fanno il resto e così mi tengo alla larga.
Però mi fido di te, e se tu l’adori così tanto magari potrei provarla<3

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Col Cavolo 28 Aprile 2016 - 10:51

Non ti picchio, ma te la farei assaggiare volentieri 🙂
Poi con la lunga cottura diventa più digeribile <3

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